Tutti in paese sono innamorati della Vederna
La Vederna, una conca prativa sull'omonimo Monte, a 1.300 metri
d'altitudine, destinata da tempi antichi all'alpeggio del bestiame e allo
sfalcio, e che ancor oggi ospita ogni estate una piccola comunità di famiglie
almerole, dedite alla manutenzione del loro spazio di libertà.
Dopo la strada nel bosco, che si arrivi dalle Pèze o dalla Val Noana, lo
sterrato si apre, oltre la curva, in un paesaggio verdeggiante contornato
da boschi, che sembra tratteggiato dalla penna di Tolkien. Un
villaggio sparso, con il piccolo rifugio aperto in estate, la chiesetta,
gli orti e i bàrchi, che conserva ancora tracce di vita rurale alpina, con
masi e baite abitate tuttoggi durante il periodo estivo, meta e punto di
partenza di numerose escursioni, come la Cros, la Morosna, e il Monte
Pavione.
Un mondo a sé che nel 1915 divenne caposaldo della linea di resistenza italiana, ruolo di cui il territorio porta ancor oggi i segni, tra fortificazioni e gallerie scavate nella roccia.
Lo scenario naturale della Vederna è rimasto immutato negli anni anche
grazie alla tutela del Consorzio Alpe Vederna, in cui si
riunirono i capifamiglia del paese dopo la cessione, nel 1742, dell'Alpe da
parte di Giovanni Maria Bilesimo, livellante del vescovo di Feltre; ancor
oggi l'associazione regola l'impiego delle terre.
Questa forma amministrativa, insieme alla norma della successione ex
patre, in base alla quale solo i figli maschi ereditano i diritti
consortili, similmente a quanto accade con il "maso chiuso" in Alto Adige, ha
permesso ai suoi abitanti di mantenere la Vederna un mondo a parte, dove il
tempo sembra essersi fermato, dove ritornare per ricaricarsi.
Come arrivare sulla Vederna
Tre diversi percorsi conducono all'Alpe Vederna: il più suggestivo è
da percorrere a piedi e sale lungo la mulattiera che parte dal Villaggio
Sass Maor e porta al Pian Grant in circa 2 ore, con punti in cui
sostare per ammirare il panorama, come al Capitel de la
pausa, o dalle fortificazioni del Saltón, o semplicemente contemplare la
natura circostante, magari ristorandosi al fresco ruscello de l'Acqua de
cioda.
Per chi preferisse la bici, si sale per la nuova strada
forestale che si inoltra dalla Val Noana (circa 11 km), o per la
strada non collaudata che sale da Pontét, sullo Schenèr, seguendo le
indicazioni per il Rifugio Vederna.
È possibile percorrere le due vie anche in auto: da Pontét tutto l'anno a
proprio rischio e pericolo, dalla Val Noana senza permesso tutti i sabati e
domeniche dal 13 giugno al 13 settembre.
Cosa c'è sul monte Vederna?
Gli Sguàzi
A circa 15 minuti di cammino dalla chiesetta, poco prima del Spiaz de Vit, sulla strada verso Pontét, un piccolo sentiero conduce agli Sguàzi, selvagge cascate nella roccia con una caduta di 190 metri, la più alta di tutto Primiero: uno spettacolo incredibile che merita una piccola deviazione.
Malga Agneròla
La Malga Agneròla (1.577 m) è forse l’alpeggio più antico di Imèr, monticata dal XVI secolo. Si trova al centro di un’ampia prateria, dove il bestiame pascola in libertà. Si raggiunge in 30 minuti a piedi dal rifugio; in auto con permesso comunale.
Col Marés
Poco prima di malga Agnerola, proseguendo sulla sinistra, si arriva a Col
Marés: un monte accarezzato dal vento, sulla cui sommità si trovano il
capitello di San Cristoforo e un bivacco all’aperto, dove l’abbraccio a 360° delle montagne invita al raccoglimento.
La Prièra e la Miniera del Pavione
Luoghi impervi e di straordinaria bellezza, oggi raggiunti solo da qualche escursionista o da chi queste montagne le ha scolpite nel cuore, nascondono preziose risorse. Poco sotto Col Marés si trova la Prièra, una cava di pregiato calcare bianco utilizzato per la pavimentazione delle chiese e dei palazzi nobili di Primiero. Meno conosciuta la Miniera d’argento del Pavione, la cui attività cessò forse a causa di un’infiltrazione, episodio poi trasformato nella omonima leggenda.
Gli Stoli di Morosna
Lungo
la strada, dove non è raro trovare qualche fungo o incontrare qualche
animale selvatico, dopo una breve deviazione si possono visitare gli
Stóli, le gallerie militari di Morosna, costruite dall’esercito italiano per controllare la sottostante vallata del Cismón
dalle operazioni austriache e riparare l’artiglieria.
La Croce degli Alpini
A un’ora di cammino dalla chiesetta, oltre le Coste e il Colàz, si trova
la Cros, la croce commemorativa degli Alpini (1.528 m) che protegge
dall’alto l’abitato di Imèr e offre un altro strepitoso balcone sul
paesaggio della Valle di Primiero e delle montagne tutt’intorno.